Mi chiamo Giuseppe Caruso, come mio nonno e il nonno di mio nonno. Sono nato a Petilia Policastro il primo novembre 1977. Il giorno di tutti i Santi. Non so se è importante ma, nel dubbio, spero mi proteggano.

Avevo sei anni quando mio padre mi comprò il primo Commodore 64, un home computer che aveva capacità grafiche e sonore avanzatissime per l’epoca e il cui linguaggio era il BASIC. Aveva una miriade di giochi fighissimi. Mi piaceva tantissimo giocare. Avevo anche sperimentato il linguaggio BASIC per creare dei giochi, ma era troppo complesso per cui preferivo creare i miei giochi con penna e carta con gli amici delle scuole elementari. Il mio Commodore lo conservo, insieme ai giochi registrati su cassette stereo. Ho studiato chitarra classica dall'età di 6 anni fino ai 18 anni. Mio padre e mia madre mi accompagnavano sempre in macchina dai vari professori. Allora non c'erano professori di chitarra classica al mio paese, per cui i miei genitori mi accompagnavano persino a Catanzaro dove mi aspettavano in macchina ore ed ore anche sotto la pioggia. I miei genitori ci hanno sempre tenuto alla nostra formazione. Anche mio fratello Renato ha studiato musica classica. Lui ormai è un noto musicista, compositore e scrittore. Renato vive a Milano.

Diplomatomi al Liceo Scientifico "R.Lombardi Satriani" nel 1996, mi sono iscritto all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Da li poi mi sono trasferito prima a Firenze, presso l’Accademia in piazza San Marco, vicino il David di Michelangelo e poi a Berlino. Mi sono laureato in Pittura con una tesi sperimentale dal titolo ‘Animals in Love’, un concept con le nuove tecniche di animazione digitale apprese nei corsi di Communication Design alla Fachhochschule di Potsdam a Berlino nel 2001.

Ho insegnato per diversi anni Nuove Tecnologie Informatiche presso diversi Istituti tra Vibo Valentia e Crotone, fino a dedicarmi al Design e alla Comunicazione attraverso progettazioni multimediali per aziende e Istituzioni.

Nel 2006 ho progettato il portale per la Biennale di Monterosso Calabro e per due anni, il 2009 e il 2010 sono stato inserito nell’elenco dei 1000 webdesigner più interessanti del mondo, il WebIndexDesign, un librone dal frontespizio giallo e la forma allungata compilato fra Amsterdam e Singapore in undici differenti lingue (dall’inglese al Polacco, passando per giapponese, russo e tedesco), e venduto poi in tutto il mondo: una vera bibbia dei designer di tutto il mondo.

Sono stato nominato Direttore Area Web dell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina l’1 novembre del 2013 da monsignor Domenico Graziani con l'incarico di l'intero impianto di comunicazione. Un lavoro complesso e importante che mi ha insegnato anche altro, e cioè a costruire reti non solo digitali ma reali, fatte di relazioni e confronti ma soprattutto fatta di persone. Da lì ho iniziato a mettere insieme, con qualche fatica, una squadra di imprenditori e professionisti del crotonese che pian piano è diventata un'associazione, AM - Alto Marchesato, di cui sono stato l'ideatore (e ne sono fiero) ed alla fine è diventata una grande famiglia. Una rete d’imprese, ma anche di persone, che si aiutano e condividono fatiche e possibilità di business, convinti che fare squadra, soprattutto in Calabria, sia la chiave che finora è mancata alle nostre imprese.

La formazione, nel frattempo, non è mai finita: Nel 2016 ho seguito un Corso di Alta Formazione Universitaria Post Laurea presso la PUL Pontificia Università Lateranense, con un diploma in Management Pastorale dove ho appreso le chiavi del successo: il bene, fatto bene.

Nel 2017 ho disegnato la copertina del nuovo singolo di Francesco Tricarico, "Brillerà", brano accompagnato da un divertente videoclip che vede la partecipazione straordinaria del duo di comici Ale e Franz, e che Tgcom24 ha presentato in anteprima esclusiva.

Da queste esperienze sono ripartito per una nuova sfida. Concepire l'Arte, il Design, la Comunicazione e la capacità di fare rete non più come elementi a se stanti, bensì come ingredienti di un progetto più ampio, una capacità di comunicare più completa, utile a fare emergere le idee migliori della nostra terra. Oppure idee di altri luoghi, ma divulgate a partire da qui.  
Non è necessario essere a Londra o a Dubai per fare progetti importanti. La creatività non ha passaporto: è un’attitudine mentale che dipende dalle persone, e si arricchisce delle storie che ha attorno a sé. Storie di cui sono ricchi anche i nostri paesi, alle falde della Sila. Storie pronte per essere condivise in un mondo sempre più globale, a patto che ci siano le persone giuste a raccontarle.

Nel 2018 fui chiamato a guidare la CDO della Calabria, la Compagnia delle Opere. Una grande e bella organizzazione nazionale con sede principale a Milano. Anche qui imparai tante cose. La diressi per due anni, ma ben presto l'Arte, la pittura, che avevo quasi abbandonato si fece sentire forte. Si dice impara l'Arte e mettila da parte, ma poi fu Lei a farsi sentire. Da li in poi mi dedicai interamente a progetti legati all’Arte e alla Cultura. Insegno Arte nei vari istituti calabresi. Dove ogni giorno incontro tanti ragazzi da cui apprendo tante cose.

Negli anni del Covid, parliamo del 2020, mi misi a realizzare il mio primo murales. Vidi su internet una grande bambina che annaffiava una pianta. Un murales di Natalia Rak, artista nota per i suoi graffiti di grandi dimensioni. Lo aveva disegnato in Polonia. Mi cimentai anche io a fare un disegno simile. Lo feci su una parete della scuola di inglese di mia moglie. Io gli diedi un significato più semplice del tipo “rispettiamo l’ambiente”. Poi un genitore di uno dei nostri alunni ci disse che in verità in quel disegno ci vedeba me e mia moglie che annaffiavamo di cultura i loro bambini.

Da li non mi sono più fermato. Abbiamo acquisito alcune casette abbandonate del centro storico di Petilia Policastro per ripristinarle e crearci altri centri di Cultura. Al momento stiamo lavorando per costruire una libreria libera. E’ arrivata la RAI, Rai 3, è arrivata la RAI, Radio 1. Di recente un mio lavoro dal titolo “Ansel”, un murales che rappresenta un bambino su di un’altalena è stato scelto insieme ad altri 5  altri murales di tutto il mondo da una rivista americana STREET ART UTOPIA.

Voglio continuare su questa scia. Mi chiamano l’artista dei vicoli, mi chiamano l’artista delle Ali. Tutto questo mi fa grande piacere. Ho coniato una frase che credo me la porterò dietro per molto tempo “Un paese non è come lo vedi, un paese è come lo vivi”.

Vi invito a visitare il mio vicoletto a Petilia Policastro in provincia di Crotone. Il vicoletto si chiama Vico Leone, io mi chiamo Giuseppe Caruso, come mio nonno e il nonno di mio nonno.